mercoledì 11 maggio 2011

Le Correzioni - Jonathan Franzen

Non senza un briciolo di vergogna ammetto di essere una dei pochi ad aver letto 'Libertà', l'ultimo romanzo di Jonathan Franzen, senza aver prima letto 'Le Correzioni', il romanzo vincitore dei National Book Awards for Fiction nel 2001 e del James Tait Black Memorial Prize for Fiction nel 2002 nonchè finalista del Premio Pulitzer e del PEN/Faulkner nello stesso anno, che nel 2001 ha consacrato l'autore nell'olimpo letterario americano. Quando nel 2002 'Le Correzioni' fu pubblicato in Italia da Einaudi, critica e lettori ne tessero le lodi ed io, ora posso dire, scioccamente, ne presi le distanze perchè spesso i miei gusti non coincidono con quelli dei più e temevo che le mie aspettative venissero deluse, come più di una volta mi è accaduto con famosi best sellers. Nove anni dopo, sull'onda dell'entusiasmo per 'Libertà', ho voluto riparare al mio errore di valutazione iniziale, correndo ad acquistare e a leggere 'Le Correzioni'.
Che cosa Jonathan Franzen intenda con il termine correzioni si intuisce dalla copertina (mi riferisco all'edizione Super ET di Einaudi): un bimbo di pochi anni, biondo, ben vestito e presumibilmente di estrazione borghese, sta compostamente seduto dinnanzi ad una tavola impeccabilmente apparecchiata. Il suo sguardo è tra l'intimorito ed il contrito, le braccia sono lungo i fianchi: non sta mangiando. L'immagine è evocativa dell'episodio del romanzo in cui Chipper, detto Chip, il secondogenito della famiglia Lambert, protagonista del romanzo, viene per punizione lasciato a tavola finchè non abbia consumato una cena che lo disgusta e che non intende mangiare, finchè, più di tre ore dopo, suo padre Alfred lo trova addormentato con la faccia sulla tovaglietta e lo mette a letto.
'Si poteva anche schiaffeggiarlo sul polso per quelle parole, ma poi le avrebbe dette con la faccia, e si poteva anche sculacciarlo perchè faceva le smorfie, ma poi avrebbe parlato con gli occhi, e la correzione aveva dei limiti: non c'era modo, alla fine, di penetrare dietro quelle iridi azzurre ed estirparne il disgusto'.
Le correzioni sono in primis le correzioni ad un comportamento che devia dal 'giusto' secondo i valori del dopoguerra americano e del puritano Midwest. Secondo questi valori, la misura della bontà di una scelta o di un comportamento è l'entità del successo che ne deriva. Chi devìa dalla strada maestra, in qualsivoglia ambito, scolastico, professionale, sessuale, deve subire una correzione. Il fallimento non è tollerato nè perdonato. Oggetto della correzione da parte di Alfred Lambert ma soprattutto di sua moglie Enid sono i loro tre figli, Gary, Chipper e Denise. Alfred, ingegnere settantenne in pensione dalla Midland Pacific Railroad, è un uomo reazionario, fatalista e disciplinato che 'con la sua timidezza, con la sua formalità e le sue collere tiranniche, proteggeva così fieramente la propria interiorità che (...) il più grande favore che si potesse fargli era rispettare la sua privacy'. 'La strana verità su Alfred era che l'amore, per lui, non era questione di avvicinarsi ma di tenersi a distanza'. Infatti l'indole di Gary e Chip bambini 'li avrebbe spinti ad abbracciarlo, ma quell'indole era stata corretta. Rimasero in piedi ad aspettare, come subordinati, che il capo parlasse'. Se Alfred nella sua ansia di correzione è un capo che urla e punisce, il mondo di Enid, la guerrigliera di casa, è 'un miracolo di perbenismo'. Poichè 'i suoi figli volevano cose completamente e vergognosamente diverse, non volevano cioè le stesse cose che volevano lei e tutti i suoi amici e tutti i loro figli', poichè 'i suoi figli non erano intonati all'ambiente' necessitavano di correzioni. 'Ogni giorno Enid si sforzava di ripulire la dizione, lisciare le maniere e sbiancare i principi dei bambini, e tutti i giorni affrontava un'altra pila di biancheria sporca e sgualcita'. La grande verità sottesa a questo nevrotico ed ossessivo comportamento di Enid è che la correzione è per sua natura stessa fallimentare: ciò che la rende possibile è anche ciò che la condanna all'insuccesso. Non è un caso che la vicenda si svolga nel Midwest, a St. Jude: la località prende infatti il nome dal santo patrono delle cause perse. E' riduttivo, dunque, considerare le correzioni solo come l'educazione e la disciplina impartiti ai figli: le correzioni sono anche e soprattutto il particolare punto di vista ed atteggiamento di Enid. La signora Lambert, infatti, perpetuando l'illusione di aver capito che cosa non funziona nelle cose e nelle persone, tende a 'correggere' le cose e le persone che deviano dal giusto o da quello che lei ritiene essere giusto, nell'erronea convinzione e speranza di poter cambiare la realtà. Enid travisa i fatti e li legge sempre secondo le proprie speranze ed i propri desideri. Ad esempio, se Chip dice di lavorare gratuitamente allo sconosciuto Warren Street Journal, Enid capisce che egli è un dipendente del molto più noto e prestigioso 'Wall Street Journal' e si vanta con amici e conoscenti del successo del figlio.
'Tutte le correzioni di Enid erano state inutili. (Alfred) era testardo come il giorno in cui l'aveva incontrato. E tuttavia quando morì, dopo averlo baciato sulla fronte ed essere uscita con Denise e Gary nella tiepida notte di primavera, Enid sentì che niente poteva uccidere la sua speranza, niente. Aveva settantacinque anni e intendeva cambiare alcune cose nella sua vita.'
I figli di Alfred ed Enid condannano e mal sopportano il comportamento della madre ma senza accorgersene sembrano anch'essi averlo fatto proprio, manifestando anche a se stessi l'entità della correzione subita. Gary, che dirige l'ufficio titoli alla Centrust Bank, sposato con Caroline e padre di tre figli, è un rigoroso materialista che non vuole arrendersi alla realtà dei fatti, allo stallo del proprio matrimonio e della propria carriera. Depresso, pensieroso, sospettoso ed ossessivo, vuole convincersi che nella sua vita tutto vada bene. 'Tutta la sua esistenza era costruita come una correzione di quella di suo padre', che si era dedicato al lavoro trascurando moglie e figli. Gary, che aveva come unica ambizione quella di evitare gli errori del padre, finisce per trascurare la carriera, accontentandosi di un lavoro senza infamia e senza lode e, pur trascorrendo parecchio tempo a casa, non riesce a relazionarsi con successo con moglie e figli. Chip è l'intellettuale della famiglia ma, dopo aver perso la cattedra di manufatti testuali nella facoltà dove insegnava nel Connecticut a causa di un reato di natura sessuale nei confronti di una studentessa, vive a New York dove collabora gratuitamente con un giornale alternativo e lavora ad una sceneggiatura intitolata 'La Porpora Accademica' alla quale apporta infinite correzioni senza mai riuscire a pubblicarla. Denise era 'una bambina nata in una famiglia così bramosa di una figlia che che l'avrebbe mangiata se non fosse fuggita. Nell'ansia di fuggire aveva accettato ogni rifugio temporaneo che era riuscita a trovare: una carriera come cuoca, un matrimonio con Emile Berger, una vita da vecchia a Philadelphia, una relazione con Robin Passafaro. Ma naturalmente quei rifugi alla lunga non avevano funzionato' anche se Denise, chef dalla sessualità incerta ed irrisolta, rimane sempre convinta che 'questa volta sarà diverso'.
Jonathan Franzen guarda con disincanto la società americana di cui la famiglia Lambert è paradigma e la sua denuncia sociale riguarda molti mali della cultura del suo paese e del mondo occidentale più in generale, come il consumismo, la dipendenza e l'abuso di farmaci, l'intolleranza verso il diverso, il forte individualismo. Franzen indaga l'animo del singolo e la società americana in un romanzo di straordinaria forza narrativa. Un futuro classico moderno che non deve mancare nella libreria.

www.nationalbook.org
www.ed.ac.uk/about/people
www.penfaulkner.org
www.pulitzer.org

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