mercoledì 30 marzo 2011

I quaderni di don Rigoberto - Mario Vargas Llosa

Quello che m'interessa, quello che mi fa godere e soffrire, non è il mondo di mascalzoni semoventi di cui io e lei facciamo parte, ma è quella miriade di esseri animati dall'immaginazione, dai desideri e dall'abilità artistica, presenti in quei quadri, libri e incisioni che con pazienza e amore di molti anni son riuscito a raccogliere.
I quaderni di don Rigoberto che danno il titolo all'omonimo romanzo del premio nobel Mario Vargas Llosa sono i quaderni ai quali il protagonista, Rigoberto appunto, negli anni ha affidato le proprie riflessioni e fantasticherie, e dai quali emerge il suo amore totalizzante per le arti e la letteratura, per Parigi, città in cui Llosa ha vissuto, e quello più erotico e sensuale per la seconda moglie, doña Lucrecia, dalla quale è separato. 'Soprattutto da quando la moglie era andata via, non c'era notte in cui l'insonnia non lo spingeva ad alzarsi quando era ancora buio, a cercare tra le carte e gli scarabocchi dello studio il balsamo per la sua nostalgia e la sua solitudine'. Mosso dalla nostalgia per Lucrecia, Rigoberto effettua una vera e propria fuga dalla realtà, e, pensando e fantasticando, si appaga della sua attività immaginifica notturna a compensazione di una realtà dolorosa difficile da affrontare. La realtà viene da Rigoberto filtrata attraverso le sue conoscenze artistiche e letterarie, in modo da elevarsi dalla sua intrinseca mediocrità, divenendo simile ad un quadro o venendo assimilata ad un'immagine evocata da un episodio di un'opera narrativa. Lucrecia, ad esempio, è per Rigoberto come la Danae dipinta da Klimt, come la modella di L'origine du monde di Courbet o come la Maya desnuda di Goya ed ha 'una bellezza delacroixiana'. O ancora, Lucrecia e il suo spasimante Modesto, detto Pluto, arrivano a Venezia in un 'mattino impressionista, sole possente e cielo blu mare'. Come se fosse alla continua ricerca di qualcosa da leggere o ammirare, Rigoberto usa i racconti di Lucrecia per ascoltare storie e lavorare di immaginazione. Rigoberto, vedovo della prima moglie, ha grandi orecchie da Buddha o da Dumbo, un naso bellicoso e senza vergogna, ed è quasi calvo. Praticamente privo di attrattive fisiche, è alquanto strambo ma di famiglia per bene e con i soldi. Direttore della compagnia di assicurazione La Pericholi, 'come lo sono stati Kafka e Wallace Stevens', sposa doña Lucrecia in seconde nozze e rimane sposato con lei per dieci felici anni durante i quali condivide con lei fantasie e manìe nella loro casa di Barranco, fuori Lima, in Perù. Di Rigoberto conosciamo il pensiero proprio attraverso i suoi scritti. Rigoberto si definisce 'homo urbanus fino alla consunzione delle ossa' poichè ama solo la Natura passata attraverso l'arte o la letteratura ma non la 'Natura al naturale', che sostituirebbe volentieri con la civiltà e città piene di gallerie, musei, biblioteche, ristoranti, etc. Rigoberto biasima chi pratica sport fine a se stesso e giustifica la pratica sportiva solo come mezzo per trascendere la propria condizione animale, attingendo il sacro ed innalzandosi ad un piano di intensa spiritualità. Rigoberto è inoltre ostile nei confronti delle associazioni e dei club più o meno prestigiosi, poichè l'associazionismo sottintende la disindividualizzazione e la robotizzazione dell'individuo anzichè promuovere l'individuo libero e sovrano. Perfino la religione viene vista come coercitiva nei confronti della libertà umana, implicando 'il greggismo processionale e la rinuncia all'indipendenza spirituale'. Rigoberto si dice 'contro l'istituzionalizzazione dei sentimenti e della fede ma a favore dei sentimenti e della fede'. Dalla prima moglie, Rigoberto ebbe un figlio, Alfonso, detto Fonchito, che dal padre eredita la psicologia intricata, la fantasia contorta, le manìe ed il potere di sedurre. Bello come un arcangelo o un piccolo dio pagano, tutto di Alfonso sembra opera di un esteta professionista. Cherubino vestito con la divisa della scuola, Fonchito sembra trasudare virginea innocenza ed essere l'incarnazione della purezza e un modello di innocenza e virtù mentre in realtà è un demonietto ammaliatore ed opportunista che, con le sue perversioni e bugie, ha causato la separazione fra il padre e la matrigna. Il misfatto è sempre solo accennato e mai descritto ma si intuisce fin dalle prime pagine che la matrigna deve aver tradito il marito con il ragazzino, come peraltro si racconta nel romanzo dello stesso Llosa 'L'Elogio della Matrigna', di cui 'I quaderni di don Rigoberto' possono essere considerati una continuazione. Alfonso, che all'epoca dei fatti narrati ha dieci anni ed è un allievo dell'accademia d'arte, è appassionato della pittura di Egon Schiele, al quale sente di assomigliare, convinto che avrà una fine tragica come la sua, e si perde nelle fantasie del suo pittore preferito, coinvolgendo in esse la matrigna Lucrecia e la cameriera Justiniana ed inducendole ad interpretare per lui le modelle dei quadri più scabrosi di Schiele. In un gioco astuto e perverso di inganni ed equivoci, Alfonso, ottenuto il perdono di Lucrecia per aver causato la separazione, si adopera perchè la matrigna e Rigoberto si riappacifichino e tutti e tre possano tornare a vivere insieme nella grande casa di Barranco. Doña Lucrecia inizia a ricevere appassionate lettere anonime contenenti particolari che solo Rigoberto conosce e che pertanto ritiene da lui scritte e inviate e, rispondendo alle missive, inizia il processo di riavvicinamento al marito. Il romanzo è un continuo alternarsi tra le fantasticherie notturne di Rigoberto a casa Barranco e i racconti delle visite di Alfonso alla matrigna e a Justiniana confinate all'Oliveto di San Isidro. Oltre a ciò, leggiamo le lettere che ora Rigoberto, ora Lucrecia credono di ricevere l'uno dall'altra. La vera protagonista del romanzo è tuttavia l'immaginazione, nel cui mondo ci introduce la citazione dall'Hyperion di Hölderlin dell'inizio del romanzo:
L'uomo è un dio quando sogna e un mendicante quando riflette.
Oltre all'immaginazione è un tratto saliente del romanzo l'amore per la cultura, che trasuda dai quaderni di Rigoberto, oltre che nei contenuti, nella forma. Una sintassi complessa, un linguaggio letterario, una prosa lucida e raffinata caratterizzano le lettere che Rigoberto scrive senza spedire a destinatari immaginari trattando disparati argomenti.
I quaderni di don Rigoberto non sono solo un raffinato romanzo pervaso di sensualità ed erotismo, che non scade mai nella volgarità, ma un meraviglioso viaggio nella e dell'immaginazione sostenuto dall'arte e dalla letteratura.

giovedì 24 marzo 2011

Just Kids - Patti Smith

Un giorno d'estate indiana ci agghindammo con le nostre cose preferite - io sandali beatnik e sciarpe sbrindellate, Robert con le sue amate collanine e il gilet di montone. (...) Camminavamo diretti alla fontana, quando una coppia più anziana si fermò e ci fissò sfacciatamente. A Robert piaceva essere notato, così mi strinse la mano con fare affettuoso. 'Oh, fagli una foto', disse la donna al suo amato marito. 'Penso che siano degli artisti.''Oh, avanti,' fece lui scrollando le spalle. 'Sono soltanto ragazzini.'
Robert Michael Mapplethorpe, controverso fotografo statunitense, morì a causa delle complicazioni conseguenti all'AIDS il 9 Marzo 1989. Prima che Robert morisse, Patti Smith, che tra la fine degli anni '60 e per tutti gli anni '70, ne era stata prima la compagna, continuando poi ad esserne l'amica, il punto di riferimento e la musa ispiratrice, promise a Robert che avrebbe scritto la loro storia. Essendo le vite di Patti e Robert intimamente ed artisticamente legate, 'Just kids' è contemporaneamente autobiografia di Patti Smith e biografia di Robert Mapplethorpe. 'Just Kids' copre gli anni dal 21 Luglio 1967, data del pimo incontro tra Patti e Robert, e la primavera del 1979, quando Patti lascia New York per iniziare una nuova vita con il suo futuro marito, Fred 'Sonic' Smith. Di quegli anni Patti smith racconta la nascita e l'evoluzione del rapporto personale con Robert ma anche e soprattutto il percorso artistico intrapreso dai due e l'influenza reciproca che ebbero sui loro lavori. Se Patti Smith sembra conoscere se stessa molto bene da subito e utilizzare l'arte per esprimersi - prima il teatro e la poesia, poi la musica -, Robert compie un percorso inverso, cercando cioè di scoprire la propria identità anche sessuale, utilizzando la fotografia per effettuare questa lunga e dolorosa ricerca. La vita di Patti e Robert a New York è molto bohèmien: sono poveri e ai margini della società, vivono alla giornata, Robert fa uso di sostanze stupefacenti, amano l'arte e la bellezza, leggono, scrivono, dipingono, fotografano incuranti delle esigenze più fisiche e materiali, circondandosi di altri artisti più o meno famosi, da Andy Warhol a Deborah Harry. Patti Smith legge e piega i ricordi antecedenti all'incontro con Robert come se la sua vita tendesse a quel fatidico 21 Luglio - un inconveniente comune a molte autobiografie quello di interpretare la propria vita secondo l'aspetto che se ne vuole mettere in risalto - ma per il resto Just Kids è un'accorata celebrazione di Robert Mapplethorpe e della sua arte. Patti si pone un passo indietro a Robert, permettendogli di ricevere tutti gli applausi che merita senza oscurarlo mai.

giovedì 3 marzo 2011

Avventure della ragazza cattiva - Mario Vargas Llosa

Mi era bastato vederla per capire come, pur sapendo che ogni rapporto con la niña mala era destinato all'insuccesso, l'unica cosa che realmente io desideravo nella vita con la passione con cui gli altri perseguono la fortuna, la gloria, il successo, il potere, era avere lei, con tutte le sue bugie, i suoi imbrogli, il suo egoismo e le sue sparizioni. Una huachaferìa senza dubbio...

'Avventure della ragazza cattiva', pubblicato in Italia nel 2006, è un romanzo di Mario Vargas Llosa, scrittore peruviano, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 2010 per «la propria cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo».
Il romanzo racconta la trentennale storia d'amore e dell'insana ed estrema passione fra due peruviani, la 'niña mala', la ragazza cattiva, appunto, e il 'niño bueno', Ricardo Somocurcio, un 'pichiruchi' che dice 'huachaferìas', che è anche l'io narrante del romanzo. Le avventure della niña mala costituiscono infatti lo spunto per Ricardito per scoprirsi scrittore e per fare della sua vita un romanzo.
Perchè hai sempre voluto essere uno scrittore e non ne avevi il coraggio. Adesso che sto per lasciarti solo, puoi approfittarne, così non ti mancherò troppo. Almeno, confessa che ti ho dato un buon argomento per un romanzo. No, niño bueno?
In ogni capitolo del libro le avventure della niña mala si ripetono con uno schema molto simile: un incontro fortuito ed inatteso fra Ricardo e la niña mala, due chiacchere, Ricardo si arrende al potere che la donna esercita su di lui, un più o meno breve idillio fasullo che porta il niño bueno ad illudersi che la ragazza cattiva resterà con lui fino alla sparizione improvvisa dell'amata, che lo lascerà malconcio, ferito ed instupidito a leccarsi le ferite che egli curerà buttandosi a capofitto nel suo lavoro di interprete e traduttore fino a scoprirsi scrittore. Ogni capitolo del romanzo corrisponde dunque ad un capitolo della vita di Ricardo e ad un'avventura della niña mala, accompagnata da una trasformazione fisica e dell'aspetto della donna oltre che da un cambiamento di identità circondato da una buona dose di menzogne. La niña mala dell'inizio del romanzo è una bella fanciulla che si fa chiamare Lily e si fa passare per una ricca ragazza cilena. Siamo a Miraflores, un paese sulla baia di Lima, in Perù, nei primi anni Cinquanta. Ricardito è un quindicenne orfano di entrambi i genitori affidato alla zia Alberta, che sogna di vivere a Parigi e la cui vita di adolescente viene sconvolta dalla cilenita che gli dice sempre no. In realtà Lily è una povera peruanita che si scoprirà alla fine del romanzo chiamarsi Otilia ed essere figlia di una cuoca e di Arquìmedes, un costruttore di frangiflutti. La peruanita, vergognandosi della propria estrazione sociale e dei propri genitori, subendo il razzismo, la discriminazione, l'esclusione, le frustrazioni ed il pregiudizio indotti dal suo stato all'interno della società peruviana, decide di lasciare per sempre il suo paese e, allontanando da sè il ricordo dell'infanzia e della prima giovinezza, diviene una ragazza fredda e calcolatrice, ipocrita e cinica. Maliziosa, insolente, sfrontata, provocatoria, civetta e dalla personalità indomita ed imprevedibile, per tutta la vita la niña mala persegue il suo fine di ottenere quella ricchezza e quel rispetto che in patria le era stato impossibile ottenere, sposando via via uomini sempre più ricchi ma anche sempre più corrotti nell'animo e privi di morale e tenendo tuttavia come punto fermo nella sua esistenza il niño bueno, suo fedele innamorato, a cui egoisticamente si rivolge per farsi aiutare quando è nei guai, seducendolo ed abbandonandolo ogni volta. Dopo essere stata Lily, la niña mala si trasforma nella compagna Arlette, una borsista del MIR che diviene guerrigliera sull'onda della febbre della rivoluzione cubana; Ricardo la incontra a Parigi, dove egli si è trasferito e dove ha iniziato a lavorare come traduttore all'Unesco. La compagna Arlette, a Cuba per l'addestramento militare, diviene l'amante del comandante Chacòn, braccio destro di Osmani Cienfuegos. Sempre a Parigi Ricardo incontra una nuova niña mala, Madame Robert Arnoux, moglie di un dipolomatico francese che poi abbandona dopo avergli rubato tutto il denaro dal conto corrente segreto in Svizzera. La ex cilenita, ex guerrigliera, ex madame Robert Arnoux, fa di nuovo la sua comparsa nella vita di Ricardo a Londra, dove egli si reca di tanto in tanto per lavoro: ora la niña mala è Mrs. Richardson, moglie messicana di un ricco broker sessantenne appassionato di cavalli che vive a Newmarket. Ma tra tutti un legame lascerà profonde ferite fisiche e mentali alla niña mala, quello con Fukuda, una sorta di Otello giapponese, per il quale la ragazza cattiva, che ora si fa chiamare Kuriko, contrabbanda merce illegale in Africa. Completamente plagiata dall'uomo, che ne fa ciò che vuole, Kuriko verrà alla fine abbandonata, malata, spaventata, preda di attacchi di panico e di un forte esaurimento fisico e mentale. Curata grazie al niño bueno, la niña mala subirà un'ultima traformazione, quella in perfetta sposa di Ricardo a Parigi, con una vita senza sorprese, senza misteri, priva di avventure e con una rigorosa routine. La signora Somocurcio si stancherà presto della sua vita piccolo borghese, lasciando per l'ennesima volta Ricardo per un altro uomo.
Se il tema dell'amore impossibile, che segue strade tortuose e che si presenta nelle forme dell'ossessione, della morbosità, del delirio ma anche della tenerezza e della cura, non è originale, ciò che rende straordinario ed interessante 'Avventure della ragazza cattiva' è il contesto spazio-temporale: Vargas Llosa, peruviano di origine, che fin da giovane ha respirato aria europea, vivendo a Madrid, Parigi e Londra, sa sapientemente collocare la vicenda tra il Perù e le tre capitali europee, tra i primi anni Cinquanta fino agli anni Ottanta. Ne emerge uno splendido ritratto del contesto socio-culturale della vita di quegli anni, tra una Parigi tardo-esistenzialista, la swinging London dei Beatles, dei Rolling Stones e degli hippy, tra una Newmarket con la passione molto British per i cavalli, una Tokyo perversa e sadomasochista e una Madrid internazionale, rinnovata dalla movida. Sullo sfondo, l'amara storia del Perù, tra democrazia e dittatura militare, tema molto caro all'autore. Sull'onda della rivoluzione cubana, infatti, il paese, in cui vigeva un governo democratico, presieduto da Bellaunde Terry, viene sconvolto dalla guerriglia militare del Mir (Movimento de Izquierda Revolucionaria), che l'esercito reprime fino a che, il 3 Ottobre del 1968, i militari, guidati da Juan Velasco Alvarado, organizzano il cuartelazo che pone fine alla democrazia ed instaurano una dittatura militare. Nei dodici anni di dittatura il Perù sprofonda nella miseria, nell'ignoranza e nella brutalità anzichè progredire. Nel 1980 torna la democrazia e i peruviani rieleggono Terry, richiamandolo dall'esilio. Il secondo governo Terry, salvo ripristinare i canali televisivi ed i giornali espropriati dalla dittatura di Velasco Alvarado, non osa annullare nessuna delle pseudoriforme, impoverendo ed inasprendo il Perù ancora di più e provocando una fortissima inflazione. Inizia la rivoluzione armata di Sendero Luminoso che durerà per tutti gli anni '80 e causerà 60.000 tra morti e desaparecidos. 'I sequestri, le bombe dei terroristi, la distruzione di ponti, strade, centrali elettriche, l'atmosfera di insicurezza e di vandalismo, avrebbero ritardato per molti anni ancora il decollo del paese verso la modernità.' Nel 1985 l'Apra con Alan Garcìa vince le elezioni. Le sue politiche, tuttavia, l'inflazione, la nazionalizzazione, la rottura con gli organismi di credito, il controllo dei prezzi e dei cambi, la caduta dell'occupazione e del livello della vita determinano il disastro economico del Perù. Mario Vargas Llosa, pur vivendo in Europa, continua ad amare profondamente il suo paese ed il suo popolo in difficoltà e sente fortemente la necessità dell'impegno, non solo letterario, ma anche civile e politico. Per questo si candida alle presidenziali in Perù nel 1990, uscendone sconfitto da Alberto Fujimori. In aperto contrasto con la politica peruviana, Vargas Llosa prende la nazionalità spagnola.
C'è un tema che vale la pena sottolineare e che avvicina molto il Ricardo Somocurcio all'autore stesso. Entrambi infatti sono peruviani e vivono in Europa, ed entrambi si sentono stranieri sia in Perù sia in Francia. 'In Francia un metèque, in Perù più straniero che a Parigi'. Ricardo si sente un essere senza radici, un fantasma, e il suo ruolo di traduttore ed interprete accentua tutto ciò. Un traduttore e interprete, infatti, è senza apparire, 'sparisce nel mestiere' come un cavaliere inesistente. Sarà proprio l'attività di scrittore a fine romanzo a restituire personalità e spessore a Ricardo.